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Gol al Festival del Lavoro il punto con le regioni. Grande opportunità come riforma e investimento per il Paese.

Scritto da LavoroXte
Gol al Festival del lavoro a Firenze.

Un dibattito aperto e molto tecnico quello che andato in scena nell’aula politiche attive del Festival del lavoro in corso a Firenze. A confrontarsi sull’attuazione della misura, Simone Cappelli ,Responsabile Settore Lavoro – Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro Regione Toscana, Federico Conti, Segreteria Tecnica Sviluppo Lavoro Italia, Giuseppe Lella, Direttore Sezione Politiche e Mercato del Lavoro Regione Puglia, Alessandro Fiori, Dirigente Struttura Attuazione Politiche attive del lavoro, Regione Lombardia, Vincenzo Silvestri, Presidente Fondazione Consulenti per il Lavoro. Ha moderato i lavori, Enrico Limardo, Direttore Fondazione Consulenti per il Lavoro.

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Relatori e numeri

I relatori hanno messo in evidenza, i numeri positivi ottenuti fino ad oggi ma anche le aree di miglioramento della misura. I relatori tutti sono stati concordi nell’auspicare una diversa durata del programma per evitare nel 2025 la corsa all’obiettivo a scapito della qualità dei servizi offerti.

Enrico Limardo

Enrico Limardo, direttore Fondazione Consulenti del lavoro ha aperto i lavori partendo dall’assunto che: “GOL può certamente contribuire a costruire le competenze per il futuro del mondo produttivo. In particolare può aiutare ad individuare percorsi di occupabilità, stimolare un maggiore coinvolgimento dei privati e semplificare le procedure”.

Giuseppe Lella

Per Giuseppe Lella, Direttore Sezione Politiche e Mercato del Lavoro Regione Puglia Gol ha un merito innegabile: “Noi siamo un sistema che va a velocità diverse. Io partirei da questo perché secondo me Gol ci dice qualcosa di diverso. Con Gol per la prima volta abbiamo assistito a livello di servizio pubblico con una risposta unitaria in tutta Italia. Oggi ci ritroviamo finalmente con un sistema in cui l’assesment che abbiamo adottato per la prese in carico è diventato pane quotidiano per gli operatori ,fino a 5 anni fa era impensabile. Utilizziamo un sistema che può essere migliorato, sicuramente va adeguato. La presa in carico, però, oggi è un inizio di rapporto con  il beneficiario e l’operatore. È sufficiente ? No perché c’è la parte dell’erogazione dei servizi in cui emerge la differenza tra le regioni. Mancano le infrastrutture perché le Pa italiane sono mediamente deboli e non hanno la capacità di realizzare queste attività, nonostante l’impatto decisivo del piano di rafforzamento dei cpi.

Simone Cappelli

È concorde Simone Cappelli, Responsabile Settore Lavoro – Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro Regione Toscana: “Sono d’accordo Gol ci fa fare diversi passi avanti rispetto a quello che c’era. Rispetto ad un sistema che era appena abbozzato. Gol ci fa fare molti passi in avanti, un utente preso in carico in egual maniera in tutta Italia, sembra scontato ma mi ha fatto ricordare quando prima capitava che si faceva il patto allo sportello. Bisogna anche dire che Gol chiede un trattamento personalizzato che chiede personalizzazione ma offre standardizzazione e questo  va forse un po’ rivisto”.

Alessandro Fiori

Offre una visione un po’ diversa Alessandro Fiori, Dirigente Struttura Attuazione Politiche attive del lavoro, Regione Lombardia che ha spiegato come il connubio pubblico privato sia ormai consolidato: “Ci sono criticità se se penso al percorso 5 di gol che noi siamo riusciti ad attivare ad aprile di quest’anno e non posso che trovarmi d’accordo con i relatori e le loro preoccupazioni. Voglio però soffermarmi sul ragionamento dei dati. Sui dati è importante avere contezza dei dati che usiamo perché vanno pesati, ad esempio sulle politiche dei disabili ci sono ancora piattaforme provinciali, dove stiamo cercando di capire come analizzarli. Come regione Lombardia metto in risalto due aspetti. Per noi l’attivazione di Gol parte da un percorso iniziato dal 2006 dove con regione Lombardia abbiamo avviato la dote lavoro mettendo al centro il cittadino. Sui dati ad esempio dobbiamo provare a spiegare perché c’è una grande percentuale di beneficiari che partono col patto di servizio e poi spariscono, sono  16  mila beneficiari e occorre un’azione coordinata per affrontarla, il tavolo di confronto è stato importantissimo per affrontare questi temi.”

Federico Conti

Federico Conti, segreteria tecnica Sviluppo Lavoro Italia ha ribadito come: “Il Programma GOL va considerato nella duplica ottica della riforma di lungo periodo e dell’investimento riguardo il raggiungimento dei milestone. La nota davvero positiva di GOL è rappresentata da una forte governance rinnovata. La sfida è ora se riuscirà a cambiare i servizi per il lavoro. Intanto abbiamo il SIISL che consente la messa a sistema dei dati. Un dato che sarà certamente sempre più condiviso e a supporto del miglioramento delle politiche de lavoro. Sul fronte della sostenibilità è auspicabile che questo Paese non faccia più affidamento in via esclusiva sul fondo sociale europeo per quello che riguarda gli investimenti in politiche attive che invece dovrebbero andare di pari passo con gli investimenti nelle politiche industriali così come avviene in altri Paesi”.

Vincenzo Silvestri

Più diretto Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione Consulenti del lavoro: “GOL va visto come riforma di sistema di grande rilevanza specie nei confronti di quelle Regioni che più ne avvertivano la necessità. Dal punto di vista dei risultati il quadro è in chiaro – scuro. Non solo riguardo i problemi burocratici vero i quali occorre lavorare moltissimo. Un certo tipo di criticità investe anche lo stesso individuo che stenta ad accettare 600 ore di formazione. E a tale proposito una delle possibili evoluzioni è quella di approcciare una specifica formazione per adulti”.

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