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Certificazione Unica Forfettari: Addio dal 2025

Scritto da Joseph Zambito

Lavoratori autonomi in regime forfettario

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato il modello e le istruzioni per la Certificazione Unica 2025, introducendo una significativa novità per i contribuenti in regime forfettario: a partire dal 2025, la scadenza del 17 marzo per l’invio delle CU non riguarderà più le certificazioni relative ai compensi erogati ai lavoratori autonomi in regime forfettario.

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Il nuovo quadro normativo

La Certificazione Unica (CU) è il documento fiscale attraverso il quale i sostituti d’imposta certificano i redditi di lavoro dipendente, assimilato e autonomo, oltre ad altri redditi soggetti a ritenuta. Fino ad oggi, anche i compensi erogati ai lavoratori autonomi in regime forfettario dovevano essere certificati attraverso la CU, nonostante questi redditi non fossero soggetti a ritenuta d’acconto.

Tuttavia, a partire dal 2025, questa obbligatorietà viene meno: chi eroga compensi ai forfettari non sarà più tenuto a trasmettere la Certificazione Unica entro il termine stabilito per la generalità dei contribuenti (17 marzo), semplificando così gli adempimenti burocratici per aziende, professionisti e committenti.

Le motivazioni della modifica

L’esonero della CU per i forfettari si inserisce in un più ampio contesto di semplificazione fiscale promosso dal legislatore. Tra le ragioni principali di questa modifica troviamo:

  • Assenza di ritenuta d’acconto: I lavoratori autonomi in regime forfettario non sono soggetti a ritenuta alla fonte, rendendo di fatto superflua la Certificazione Unica ai fini della loro dichiarazione dei redditi.
  • Riduzione degli oneri amministrativi: La compilazione e l’invio delle CU comportavano un aggravio burocratico per i sostituti d’imposta, senza alcun reale beneficio per l’Amministrazione finanziaria.
  • Miglior utilizzo dei dati fiscali: La digitalizzazione e l’interconnessione delle informazioni tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti consentono di raccogliere i dati reddituali in modo più efficace e automatico, riducendo la necessità di documenti intermedi.

Quest’anno, a seguito della riforma fiscale (Legge n. 111/2023) e in particolare dell’entrata in vigore del Decreto Semplificazione adempimenti tributari, non sono più dovute le Certificazioni Uniche dei compensi per i forfettari.

Implicazioni pratiche per professionisti e aziende

Con l’abolizione della CU per i forfettari, le imprese e i professionisti che erogano compensi a tali soggetti beneficeranno di:

  • Un alleggerimento degli obblighi dichiarativi, evitando la necessità di raccogliere e trasmettere dati inutili.
  • Meno errori e sanzioni legate alla trasmissione errata o tardiva delle CU.
  • Un risparmio di tempo e costi amministrativi, in linea con l’obiettivo di semplificare gli oneri fiscali.

Cosa cambia per i lavoratori autonomi forfettari

I professionisti e le partite IVA in regime forfettario continueranno a dichiarare i propri redditi tramite il Modello Redditi PF, senza dover attendere le CU dai propri committenti. Questo non incide sulle modalità di pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte, che restano invariate.

Certificazione Unica Forfettari

L’esclusione della Certificazione Unica per i forfettari dal 2025 rappresenta un passo avanti nella semplificazione fiscale, riducendo gli adempimenti inutili per aziende e professionisti. Tuttavia, resta fondamentale per i forfettari conservare correttamente la documentazione dei compensi percepiti, al fine di garantire la corretta dichiarazione dei redditi.

Nei prossimi mesi, saranno pubblicate eventuali ulteriori chiarimenti e disposizioni attuative da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il consiglio per imprese e professionisti è di aggiornarsi costantemente sulle novità fiscali per evitare errori e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla nuova normativa.

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Joseph Zambito

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