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Programma GOL: il 65% del target raggiunto, ma le Regioni arrancano sulla spesa delle risorse

Scritto da Joseph Zambito

Programma GOL, le Regioni arrancano sulla spesa delle risorse

Il Programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori) continua a fare progressi significativi, con il 65,5% del target complessivo raggiunto e oltre 1,9 milioni di beneficiari coinvolti in almeno una politica attiva del lavoro. Tuttavia, le difficoltà nella spesa delle risorse da parte delle Regioni rischiano di rallentare l’attuazione del piano, come evidenziato in un recente articolo de Il Sole 24 Ore (18 marzo 2025).

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Lo stato di avanzamento del Programma GOL

Il Programma GOL, finanziato con 5,4 miliardi di euro dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), si pone l’obiettivo di migliorare l’occupabilità dei lavoratori attraverso percorsi di riqualificazione professionale e politiche attive del lavoro. Il target finale prevede il coinvolgimento di 3 milioni di destinatari entro la fine del 2025.

Ad oggi, sono stati raggiunti i seguenti traguardi:

  • 65,5% del target complessivo: oltre 1,9 milioni di beneficiari coinvolti in una politica attiva.
  • 51,7% dell’obiettivo di formazione professionale: 800mila individui previsti, finora coinvolti circa 414mila.
  • 70,7% del target per le competenze digitali: 300mila partecipanti attesi, oltre 212mila già formati.

Dal Ministero del Lavoro emerge ottimismo nel raggiungimento degli obiettivi entro il 2025, sebbene le difficoltà amministrative e finanziarie regionali pongano delle incognite.

Il nodo delle risorse: solo il 9,3% speso dalle Regioni

Se da un lato i numeri dei partecipanti mostrano un andamento positivo, dall’altro si evidenzia un ritardo critico nella spesa delle risorse assegnate alle Regioni. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, a oggi è stato utilizzato solo il 9,3% dei 3,2 miliardi di euro ripartiti alle Regioni. Un ulteriore 14,6% di progetti è stato completato ma attende ancora la rendicontazione nel sistema di monitoraggio Regis della Ragioneria dello Stato.

Questa situazione ha spinto la Cabina di regia PNRR, presieduta dal ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, a valutare una possibile rimodulazione delle risorse residue per destinarle ad altri progetti nell’ambito delle politiche attive del lavoro. Tra le possibili destinazioni emergono:

  • Sistema IeFP (Istruzione e Formazione Professionale), che potrebbe beneficiare di fondi per rafforzare la formazione giovanile.
  • Fondo Nuove Competenze, strumento chiave per il reskilling e upskilling dei lavoratori.
  • ITS (Istituti Tecnologici Superiori), sebbene in questo caso sia necessaria un’approvazione da parte dell’Unione Europea, poiché rientrano nell’ambito dell’istruzione e non delle politiche attive del lavoro.

Quali impatti per il PAR GOL in Sicilia?

Il rallentamento nella spesa delle Regioni potrebbe avere ripercussioni anche sul PAR GOL Sicilia, il Piano Attuativo Regionale che gestisce la declinazione territoriale del programma nazionale. In particolare:

  • Rischio di rimodulazione delle risorse: se la Sicilia non accelera nella spesa dei fondi, potrebbe subire una riduzione delle risorse disponibili per il proprio programma di politiche attive.
  • Necessità di maggiore efficienza amministrativa: gli enti di formazione e le Agenzie per il Lavoro coinvolte nel PAR GOL potrebbero trovarsi a dover rendicontare in tempi più stretti per evitare il definanziamento.
  • Opportunità per nuovi investimenti: se la Regione riesce a migliorare l’utilizzo delle risorse, potrebbe beneficiare di ulteriori fondi per IeFP, Fondo Nuove Competenze e ITS.

Programma GOL

Il Programma GOL ha fatto passi avanti significativi, ma l’elevato livello di fondi inutilizzati da parte delle Regioni evidenzia criticità che richiedono un’accelerazione nelle procedure di spesa e rendicontazione. La possibilità di redistribuire parte delle risorse verso altri strumenti di formazione e occupabilità impone una riflessione sulle capacità amministrative e sulla necessità di migliorare l’efficienza gestionale a livello territoriale.

Le prossime settimane saranno cruciali per capire se il sistema regionale riuscirà a velocizzare l’attuazione del PNRR o se si renderà necessaria una revisione degli investimenti per evitare il rischio di perdere fondi strategici per il futuro del mercato del lavoro italiano.

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Joseph Zambito

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