Con il via libera dalla Commissione Europea, arrivato il 25 agosto, l’Autorità di gestione del Programma operativo Fse+ ha potuto annunciare il raddoppio della dotazione delle risorse messe a disposizione dall’Europa per il lavoro, l’occupazione giovanile, l’istruzione e la formazione professionale della Sicilia.
La Regione Siciliana è tra le prime amministrazioni (unica del Mezzogiorno insieme alla Sardegna) ad aver ottenuto l’approvazione formale del Programma per la programmazione 2021-2027.
Dagli 800 milioni di euro della vecchia programmazione 2014-2020 si passa a oltre 1,5 miliardi per il periodo 2021-2027. A questa somma vanno aggiunti altri 500 milioni stanziati sul Programma operativo complementare (Poc).
Obiettivo principale della nuova programmazione è la costruzione di “una società della conoscenza orientata alla valorizzazione dell’inclusione e al contenimento del disagio sociale“. Si amplia così la platea dei beneficiari delle azioni e degli avvisi che saranno messi in campo a partire dai prossimi mesi dagli assessorati dell’Istruzione e della formazione professionale e della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.
Nella nuova programmazione viene dato spazio, oltre a occupazione (P1), istruzione e formazione (P2), inclusione sociale e lotta alla povertà (P3), anche a giovani (P4) e azioni sociali innovative (P5).
Le risorse del Fse+ serviranno per finanziare le priorità previste dal Programma. Circa 300 milioni di euro sono assegnati all’occupazione giovanile e 450 milioni all’inclusione sociale. Inoltre, sono state destinate specifiche risorse finanziarie per il contrasto alla povertà infantile (75 milioni di euro) e per il sostegno alle persone indigenti (circa 45 milioni di euro).
Oltre 417 milioni di euro saranno assegnati all’istruzione e alla formazione professionale, con particolare attenzione allo sviluppo delle competenze Stem (discipline scientifico-tecnologiche); circa 325 milioni le risorse per l’occupazione e 356 milioni per l’inclusione sociale. Infine, per la priorità “azioni sociali innovative” sono stati stanziati 48 milioni per incentivare l’inclusione attiva, le pari opportunità e la non discriminazione per migliorare l’occupabilità dei gruppi svantaggiati. L’Unione Europea sostiene aperamente questo genere di azioni, tanto da poterle cofinanziare fino al 95%.
La Regione Siciliana ha deciso di sorpassare i minimi di stanziamento risorse previsti da Bruxelles. Per esempio, sull’occupazione giovanile, la riserva di risorse finanziarie (prevista al 12,5% a livello Ue e al 15% a livello nazionale) è stata portata al 20%; così come l’inclusione sociale, elevata al 29%. Seppur non richiesto dalle prescrizioni comunitarie, la Sicilia ha deciso di destinare specifiche risorse a temi di particolare rilievo sociale: una riserva del 5% per il contrasto alla povertà infantile e una riserva del 3% per il sostegno alle persone indigenti.
Il risultato ottenuto è il frutto di un intenso lavoro di squadra tra tutti gli uffici che sono stati coinvolti: quelli del dipartimento regionale della Formazione professionale, della direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione europea, del dipartimento Politiche di coesione e dell’Agenzia della coesione territoriale e dell’Anpal.
Il Fse+ opererà in stretta integrazione con gli altri fondi Fesr, Feasr, Feampa e in continuità con il Programma Comin 4.0 finanziato dal Fami.