Nel quadro dei processi di riforma della pubblica amministrazione, la formazione costituisce un fattore decisivo di successo e una leva fondamentale nelle strategie di cambiamento dirette a conseguire una maggiore qualità ed efficacia delle amministrazioni. Con riferimento alla risorsa dirigenziale tale carattere diviene più pregnante per la criticità del ruolo della dirigenza nella realizzazione degli obiettivi anzidetti (articolo 24, comma 1 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale dell’Area Istruzione e Ricerca triennio normativo 2016-2018).
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La formazione e l’aggiornamento professionale del dirigente sono assunti dalle amministrazioni come metodo permanente teso ad assicurare il costante aggiornamento tecnico e lo sviluppo delle competenze organizzative e manageriali necessarie allo svolgimento efficace del ruolo (articolo 24, comma 2 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale dell’Area Istruzione e Ricerca – triennio normativo 2016-2018).
Il MIM definisce annualmente la quota delle risorse da destinare ai programmi di aggiornamento e di formazione dei dirigenti tenendo conto dei propri obiettivi di sviluppo organizzativo, dell’analisi dei bisogni formativi e delle direttive generali in materia di formazione (articolo 24, comma 5 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale dell’Area Istruzione e Ricerca – triennio normativo 2016-2018).
La partecipazione alle iniziative di formazione inserite in appositi percorsi formativi anche individuali, viene concordata dall’Amministrazione con ii dirigenti interessati ed è considerata servizio utile a tutti gli effetti (articolo 24, comma 7 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale dell’Area Istruzione e Ricerca – triennio normativo 2016-2018).
Il dirigente può, inoltre, partecipare, senza oneri per l’Amministrazione, a corsi di formazione e aggiornamento professionale che siano comunque in linea con gli obiettivi indicati nei commi che precedono (articolo 24, comma 8). A tal fine al dirigente è concesso un periodo di aspettativa non retribuita per motivi di studio della durata massima di tre mesi nell’arco di un anno (articolo 24, comma 8 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale dell’Area Istruzione e Ricerca – triennio normativo 2016-2018).
Qualora l’Amministrazione riconosca l’effettiva connessione delle iniziative di formazione e aggiornamento, svolte dal dirigente ai sensi del comma 8 (articolo 24, comma 9) con l’attività di servizio e l’incarico affidatogli, può concorrere con un proprio contributo alla spesa sostenuta e debitamente documentata (articolo 24, comma 9 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale dell’Area Istruzione e Ricerca triennio normativo 2016-2018).