Entro il 2027 il mercato del lavoro italiano richiederà competenze green a quasi 4 milioni di lavoratrici e lavoratori. Boom nella produzione alimentare e nell’edilizia. Il 52,6% dei green jobs è però difficile da trovare
Il mercato del lavoro italiano è sempre più verde. La domanda di competenze green coinvolge infatti la maggioranza dei lavoratori e lavoratrici ricercate nell’agricoltura, nell’industria e nei servizi (inclusa la pubblica amministrazione). Ma i green jobs sono ancora difficili da trovare in oltre un caso su due.
È quanto emerge dai dati elaborati dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, grazie al cofinanziamento Fse del Programma operativo nazionale Spao.
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Per il solo 2023 le imprese hanno programmato oltre 5,5 milioni di contratti di lavoro (a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata superiore a 30 giorni) per i quali, nel 41,8% dei casi, sono richieste competenze sul risparmio energetico e la sostenibilità ambientale ritenute di importanza elevata per svolgere la professione.
Tra il 2023 e il 2027 il mercato del lavoro italiano richiederà a quasi 2,4 milioni di persone occupate competenze green di livello almeno intermedio e a oltre 1,5 milioni di livello elevato. La domanda di competenze green riguarderà, perciò, rispettivamente il 65% (livello intermedio) e il 41% (livello elevato) dell’intero fabbisogno occupazionale previsto.
Le competenze green sono richieste in particolare alle seguenti categorie di lavoratrici e lavoratori:
- Tecnici della produzione e preparazione alimentare (importanza elevata per l’86,2% delle entrate)
- tecnici delle costruzioni civili (81,6%)
- tecnici della gestione di cantieri edili (69,7%)
- docenti di scuola primaria (65,6%)
- tecnici della sicurezza sul lavoro (65,2%)
Il possesso di competenze verdi è considerato fondamentale a prescindere dal livello di istruzione. Le richieste maggiori riguardano il personale con una formazione tecnologica superiore (84,8% diplomati Its) e i laureati/e (82,8%). Ma la domanda resta elevata anche per chi è in possesso di un titolo di studio di livello secondario e/o post-secondario (81,9%) o una qualifica e/o diploma professionale (78,6%).
A titolo di esempio, nel gruppo delle professioni scientifiche e di elevata specializzazione, si stimano programmati nel 2023 circa 160 mila contratti per green jobs, tra cui ingegneri/e dei materiali, progettisti/e di impianti per la produzione di energia, esperti/e in energie rinnovabili, chimici/he, ingegneri/e edili/ambientali e architetti/e green.
I green jobs sono caratterizzati da una richiesta più intensa di competenze per la gestione di soluzioni innovative, di competenze matematiche, informatiche e digitali e competenze di problem solving. Anche per la combinazione di queste caratteristiche, risultano più difficili da trovare per le imprese: sono il 52,6% le assunzioni difficili, rispetto al 41,1% degli altri profili professionali.
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